Decreto Salva Casa contiene novità sulle difformità edilizie con l’introduzione di varie tolleranze che non richiedono la sanatoria.
La Legge 105/2024 del Decreto Salva Casa ha introdotto varie tolleranze, costruttive ed esecutive, che si possono risolvere senza ricorrente alla sanatoria.
Ma, molto dipende dalla data di realizzo degli interventi edilizi, infatti, solo in base a determinate specifiche si potrà stabilire se gli interventi non necessitano di sanatoria.
La data da considerare è il 24 maggio 2024, nello specifico se gli interventi realizzati entro tale data o successivamente. Nel caso in cui gli interventi sono stati realizzati entro il 24 maggio 2024, si applicheranno le nuove percentuali di tolleranza, che variano dal 2 al 6%, in base alla superficie dell’immobile. Nel caso gli interventi sono stati realizzati dopo il 24 maggio 2024, la tolleranza ha una sola aliquota fissa del 2%.
Nelle tolleranze non rientrano tutte le difformità, sono escluse le difformità derivanti da immobili che mancano di titolo abitativo. Oppure, la realizzazione di interventi che non rispettano le norme: urbanistiche comunali; antisismiche; igienico-sanitarie; antincendio; eccetera. Sono comprese anche le norme paesaggistiche e dei beni culturali.
Inoltre, nel caso sia mancante il titolo abitativo, bisognerà effettuare una nuova distinzione sugli interventi effettuati se richiedevano:
Invece, per gli interventi realizzati senza la conformità della normativa vigente, si può solo procedere con la demolizione dell’abuso e il ripristino dello stato dei luoghi. La legge prevede che solo dopo l’emissione dell’ordinanza di demolizione (solo per i casi previsti dagli articoli 33,34 e 38 del T.U. Edilizia), si potrà valutare la sanzione alternativa alla demolizione in qualità di sanatoria dell’immobile.
Altri interventi si possono sanare con la presentazione di una CILA tardiva, e includono gli interventi di manutenzione straordinaria leggera; eliminazione delle barriere architettoniche, il restauro e risanamento conservativo “leggero”. Pertanto, gli interventi potranno essere regolati con la presentazione della CILA tardiva sia per i lavori conclusi, sia durante la loro esecuzione, con il pagamento di una sanzione.
Con il Decreto Salva Casa, sono state introdotti due nuovi casi che permettono la regolarizzazione di interventi realizzati con difformità. Si tratta di interventi in corso d’opera che si configurano con parziali difformità in base alla legge n. 10/1977. Oppure, interventi che durante sopralluoghi o ispezioni, si è rilevato la mancanza del titolo abitativo e per i quali non è stato emesso un ordine di demolizione. Ma, il Comune ha rilasciato la certificazione di agibilità o abitabilità.
Il primo caso si risolve con una sanzione pecunaria in base alle tolleranze costruttive. Nel secondo caso la giurisprudenza non è chiara in quanto rimane incerta la definizione di abuso parziale e abuso totale. Si attende che il legislatore intervenga per colmare il vuoto normativo al fine di comprendere come sanare tali abusi.
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