Si è consumata un’aspra polemica in merito alla visita di Re Carlo III in Australia: “Basta monarchia”.
In un’epoca nella quale la maggior parte delle società occidentali sono dominate da repubbliche libere, è possibile considerare l’istituzione monarchica funzionale con l’evoluzione globale? È un quesito che molti cittadini, soprattutto inglesi, si sono posti nel corso degli ultimi decenni. La scomparsa della Regina Elisabetta II, nel mese di settembre 2022, ha favorito nuovamente la diffusione di ideologie contrarie alla corona. L’affezione mondiale per la Famiglia Reale si ridimensiona di giorno in giorno, soprattutto a fronte del dispendio di denaro associato alle iniziative dei suoi membri senior.
Proprietà architettoniche, lusso sfrenato, mura dorate dentro le quali i Windsor si trincerano da secoli e il costante sfruttamento delle tasse pagate dai contribuenti. Poiché sono proprio i cittadini inglesi a pagare la sfarzosa quotidianità dei royals e su questo i movimenti repubblicani hanno fondato il loro pensiero, puntando all’attuazione di un nuovo referendum che ponga fine all’istituzione. Proprio come avvenne in Italia nel 1946, quando i cittadini vennero chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica, favorendo la costruzione di un sistema politico quale quello che conosciamo oggi.
Esplodono nuovi moti repubblicani, nel mirino Re Carlo III
Nel 1999 i cittadini australiani vennero chiamati a scegliere, decisero così di mantenere come sistema politico una monarchia costituzionale federale. Come promesso nel mese di settembre, Re Carlo III ha raggiunto Sydney per una visita diplomatica. Una lieta occasione – tenendo conto del via libera dei medici – che tuttavia è divenuta oggetto di polemica. Ad avanzare criticità e accuse sono stati i movimenti repubblicani, i quali hanno ribadito l’inutilità pratica della Royal Family. Hanno infatti paragonato il sovrano ad un frontman di una band, spiegando che il tour di sei giorni sia più simile ad uno show nazionale, più che a qualcosa che possa concretamente aiutare la Nazione.
Sono così intervenuti i portavoce di Re Carlo III, i quali hanno ribadito il medesimo pensiero espresso precedentemente dalla Regina Elisabetta II: “Vi assicuriamo che le vostre opinioni in merito sono state prese in considerazione con attenzione” – si legge nel comunicato ufficiale – “[…] Se l’Australia diventerà una Repubblica è […] una questione che spetta al popolo australiano decidere”. Una posizione, questa, che ha scatenato l’odio degli antimonarchici e che è in linea con quanto sostenuto dalla monarca scomparsa nel 2022: “Il futuro della monarchia in Australia è una questione che spetta a voi, il popolo australiano” – così sentenziò la Regina Elisabetta II.