Buone notizie per tutti i nati entro il 1963: con la nuova manovra fiscale sarà possibile andare in pensione prima nel 2025.
La nuova legge di bilancio è pronta per passare alle fasi di approvazione successive e porta con sé alcune conferme e alcune novità in materia fiscale. In questi casi uno degli argomenti più scottanti è sempre lo stesso: i pensionamenti.
E sebbene la nuova legge si sia concentrata soprattutto sulla conferma di manovre che erano ormai in discussione da mesi e mesi, ad esempio il taglio del cuneo fiscale e delle nuove aliquote IRPEF, vi sono alcune novità anche in materia di pensionamenti.
In particolare in molti si chiedevano se le iniziative di quota 103 e APE sociale sarebbero state riconfermate anche per il 2025. La risposta è sì, per alcuni lavoratori sarà possibile usufruire di queste finestre per poter andare in pensione anticipata nel 2025.
Se sei nato entro il 1963 puoi andare in pensione anticipata nel 2025: quali finestre sfruttare
Stiamo parlando in particolare di tutti i lavoratori nati entro il 1963, che, salvo cambi di rotta eclatanti da parte del governo, dovrebbero poter usufruire di quota 103. Per beneficiare di quota 103 bisognerà aver compiuto almeno 62 anni nel 2025 e aver versato 41 anni di contributi.
Oltre al calcolo contributivo, che ha suscitato numerose polemiche ma che allo stesso tempo è stato introdotto per ridurre il bacino di utenza per quota 103, c’è da considerare un altro fattore. Prima quota 103 prevedeva una pensione di massimo 5 volte la minima, ora invece questo tetto è fissato a massimo 4 volte la minima.
E per quanto riguarda l’APE sociale? Per il 2025 sarà possibile andare in pensione con un’età di 63 anni e 5 mesi, grazie alla proroga di questa misura anche per l’anno prossimo. A tal proposito bisogna però considerare che questa agevolazione si applica solo a 4 categorie.
In particolare disoccupati di lungo corso, caregiver familiari, lavoratori con disabilità e lavoratori che abbiano svolto mansioni usuranti. Queste categorie dovranno aver versato almeno 30 anni di contributi e aver compiuto 63 anni e 5 mesi di età. Inoltre il trattamento pensionistico sarà sottoposto ad alcune limitazioni.
Non si percepirà la tredicesima e sarà vietato cumulare la pensione con altri redditi da lavoro, fatta eccezione per i redditi entro 5mila euro derivanti da lavoro autonomo. Il tetto massimo sarà fissato a 1.500 euro e inoltre questo versamento non subirà adeguamenti al tasso di inflazione. Infine la pensione con APE sociale non sarà soggetta a reversibilità in caso di morte prematura del pensionato.