I tempi per la diffusione della precompilata della dichiarazione dei redditi sono maturi, ma attenzione alle novità del 2024.
Manca ormai pochissimo prima che la cosiddetta precompilata del 730 venga resa disponibile attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate a milioni di contribuenti, lavoratori e pensionati. Che avranno modo di visionarla per verificare se i dati presenti su di essa siano corretti e non necessitino di modifiche e, in tal caso, potranno procedere con l’invio.
In alternativa invece avranno, dopo pochi giorni dalla ricezione, la possibilità di intervenire con le necessarie modifiche procedendo poi con l’invio della dichiarazione dei redditi. In tale contesto è bene conoscere tutte le novità previste e chiarite dall’Ade con una specifica circolare diffusa nei giorni scorsi.
Circolare, quella diffusa in data 11 aprile 2024, nella quale sono presenti tutte le istruzioni relativamente alla compilazione della dichiarazione dei redditi ma anche le novità per persone fisiche, partite iva e sostituti d’imposta che, dunque, fanno capo sia al 730 che al Modello Unico. La principale variante rispetto allo scorso anno è proprio il modo di chiamare la precompilata che dal 2024 diventa ‘semplificata’.
Questo comporta una nuova modalità di compilazione mediante percorso guidato come previsto dal Decreto Adempimenti. Si tratta di una procedura ancor più immediata rispetto a quella prevista in precedenza che consente di confermare oppure di effettuare modifiche ai dati che l’Agenzia delle Entrate propone.
Ancora, da quest’anno la dichiarazione dei redditi tramite 730 è accessibile a tutti i contribuenti che risultano non essere titolari di Partita Iva. Ma non è tutto perché anche i titolari di Partita Iva hanno la possibilità, dal 2024, di fruire della precompilata sia per quanto riguarda l’Iva che le imposte sui redditi. Il tutto in relazione all’anno d’imposta 2023. Ancora, tornando al 730, sono previste nuove tipologie di reddito.
Altra novità del Decreto Adempimenti è quella che punta a ridurre, per i sostituti d’imposta, l’onere dichiarativo: i quali non dovranno più trasmettere al Fisco informazioni riguardanti la precompilata che possono essere ricavate da altri canali.
Infatti dal 2024 anche i soggetti in regime forfettario o di vantaggio hanno l’obbligo di emettere fattura elettronica e questo consente, per i sostituti d’imposta, l’esonero dall’obbligo di invio della Certificazione Unica dei compensi erogati a tali contribuenti in qualità di committenti: questo però soltanto a partire da quelli inviati a partire dal 2024.
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