È venuto a mancare O.J. Simpson all’età di 76 anni. La vita tra le gioie del campione e le pene del carcere, il processo che cambiò l’America.
Capita, di tanto in tanto, che nella vita di tutti i giorni si verifichino delle storie che monopolizzano l’attenzione di chiunque, che si decida di seguirle attivamente o meno. In America, il processo per omicidio doloso alla star sportiva e cinematografica O.J. Simpson, rappresentò sicuramente un momento di frattura nel paese, segnando un importante passo verso la spettacolarizzazione delle aule di tribunale che, per determinate cause, diventano veri e propri teatri dell’orrore.
Solo pochi giorni fa però, Orenthal James Simpson è deceduto all’età di 76 anni per un cancro con cui lottava da diversi anni. A dare la notizia sono stati i familiari con un post su X, chiedendo di rispettare la privacy della famiglia ed evidenziando come l’ex campione di football se ne fosse andato serenamente, circondato dall’amore dei suoi cari. Questa notizia ha però riacceso il dibattito sulla controversa figura che Simpson ha rappresentato per l’America degli ultimi decenni.
Orenthal James Simpson è una figura che ha fatto tanto parlare e che continuerà a destare interesse per le enormi contraddizioni che portava con sé. Nell’America degli anni ’60/’70, O.J. rappresentava una figura socialmente importante: un campione di football afroamericano amato da tutti, che dopo aver concluso la sua carriera sportiva, si era fatto amare anche come attore, in film come ‘Una Pallottola Spuntata’ o ‘L’Inferno di Cristallo’.
Nel 1994, venne accusato di aver ucciso la sua ex moglie Nicole e il suo amico Ronald Goldman, scoperti ad avere una relazione. Il processo che si innescò, divenne uno dei casi giudiziari più surreali della storia, giungendo infine alla conclusione, che vide O.J. Simpson venir ritenuto innocente. Fondamentale fu la prova dei guanti insanguinati trovati sulla scena del crimine, che però non calzavano alle mani di Simpson, portando il suo avvocato a pronunciare la celebre frase risolutiva “If it doesn’t fit, you must acquit” ovvero “se non entra, dovete cedere”.
O.J. evitò dunque la condanna penale ma venne ritenuto colpevole in sede civile e fu obbligato al pagamento di 33,5 milioni di dollari alle famiglie delle vittime. I guai giudiziari di Simpson non si fermarono lì: solo nel 2007 infatti, venne arrestato a Las Vegas, in Nevada, con l’accusa di rapina a mano armata e sequestro di persona, reato per cui venne poi processato e ritenuto colpevole.
Dei 33 anni di pena inflitta inizialmente, Simpson ne scontò soltanto 9 in carcere e 4 agli arresti domiciliari, da cui fu definitivamente liberato nel 2021 per buona condotta. Ancora oggi però, di O.J. Simpson si fa fatica a parlare con lucidità, tra chi non riesce a dimenticare il campione e chi in lui non può che vedere il criminale.
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