Quando eravamo bambini eravamo più aperti a credere alla magia, da adulti abbiamo bisogno di riscoprire alcuni luoghi.
“Io credo nelle fate, lo giuro! Lo giuro! Lo giuro!”. Chi conosce un po’ la lettura dell’infanzia ed in particolare Peter Pan, sa benissimo quanto sia importante la figura della fata e quanto credere in questi piccoli esserini sia essenziale per la loro sopravvivenza.
Tra leggende popolari e tradizioni, anche nel mondo reale l’idea della fata sopravvive come essere misterioso. Nell’immaginare collettivo di molte persone, sono delle creature un po’ dispettose presenti in varie mitologie da quella celtica a quella greca.
Nella mitologia greca prendono le sembianze di ninfe o dee della natura, mentre in quella celtica sono perlopiù custodi di alberi, foreste e corsi d’acqua.
Un luogo reale che ci riporta all’immaginario: il lago delle fate
A proposito di leggende, esiste un luogo chiamato il lago delle fate. Ci troviamo in provincia di Piemonte, precisamente in Val Quarazza. Il lago che da visitare si trova a ben 1300 metri di altezza tra le montagne e boschi, ed è un piccolo gioiellino.
Quasi nessuno direbbe mai che si tratta in realtà di un lago artificiale realizzato nel 1948. Ci si può arrivare attraverso alcuni sentieri tra le montagne ma non è possibile fare il bagno, solo riposare e giocare sulle sue sponde. Quello che affascina di questo posto è soprattutto il nome e la leggenda che si nasconde dietro quest’ultimo.
Guardando questo meraviglioso lago verde smeraldo, si ha la netta sensazione che dietro ci sia molto di più. In effetti, a ben guardare, si notano piccole statue che raffigurano degli esseri speciali: degli gnomi.
Gli gnomi, usciti anche loro da racconti e leggende popolari, sono lì per un motivo preciso. Proprio vicino al lago, si troverebbe una miniera dove gli gnomi lavorano del metallo prezioso. Cosa se ne fanno di questo materiale prezioso?
Sempre le storie ci svelano che lo usano come merce di scambio per le fatine. Alle fatine va dato dell’oro ed in cambio le fatine consegnano agli gnomi di dolcetti. Può sembrare strano, ma in realtà tutto ha un senso. Infatti, le fate hanno bisogno di polvere d’oro per volare.
Ma come fare per visitare questo luogo fiabesco? I punti da cui ripartire sono due: la Macugnaga e la frazione di Isella. Da entrambi i punti si percorre un sentiero chiamato Sentiero delle slitte, che è il percorso più comodo.
Basta percorrerlo tutto fino ad arrivare allo specchio d’acqua che ha nei dintorni anche di ristoranti e altri spazi di per rifocillarsi.